mercoledì 21 dicembre 2011

MACERATA, DISABILE MORTA DI FREDDO NEL CORTILE DELL'OSPEDALE

MACERATA - Il freddo pungente, con temperature vicine allo zero termico, un malore, o forse una combinazione dei due fattori potrebbero essere all'origine della morte di Giuseppina Luzzi, 54 anni, una disabile di origine umbra ospite dell'Istituto di riabilitazione Santo Stefano di Potenza Picena (Macerata), trovata morta ieri mattina all'alba nel cortile della struttura, la carrozzina accanto al corpo riverso al suolo, non lontano da uno degli scivoli dell'edificio. «Un tragico incidente» secondo il Santo Stefano, istituto per cerebrolesi gravi acquisito nel 2007 dalla Kos spa del Gruppo Cir, anche se sarà l'autopsia, disposta dalla procura di Macerata ed eseguita oggi dal medico legale Antonio Tombolini, a chiarire la dinamica del decesso, e se la donna avrebbe potuto essere salvata. Nessun segno di violenza sul corpo di Giuseppina, escluse le ecchimosi compatibili con la caduta dalla carrozzina, un abbigliamento insolito per un'uscita notturna: jeans e maglietta a maniche corte, come se la donna, nata a Spoleto e ospite del Santo Stefano dagli anni '70, fosse uscita solo per qualche attimo. A cena era regolarmente al suo posto, poi nessuno l'ha più vista, o cercata. E anche questo sarà oggetto di accertamenti. La Luzzi era una dei 450 ospiti del Santo Stefano (otto strutture di degenza e 13 centri ambulatoriali nelle Marche, altre quattro strutture fra Lombardia, Trentino ed Emilia Romagna). Come molti di loro, spiega Simona Lombardi, dell'ufficio marketing, «era perfettamente in grado di muoversi da sola dentro e fuori l'istituto, che non è un luogo chiuso, con la carrozzina e gli altri ausili per disabili. Poteva spostarsi senza necessità di assistenza». Nessuno si è preoccupato non vedendola rientrare per la notte, e quando il personale, alle 6:30 di ieri, ha rinvenuto il cadavere, verosimilmente era morta da ore. «Un grave lutto anche per noi, era qui da tanti anni» dice la Lombardi, che assicura «la massima collaborazione del Santo Stefano con gli inquirenti». La Kos non ha nominato un proprio consulente per l'esame autoptico, ed è possibile che il dottor Tombolini attenda i risultati degli esami tossicologici prima di pronunciarsi. Nel frattempo, il dirigente del Servizio Salute della Regione Marche Carmine Ruta ha sollecitato una relazione «urgente e circostanziata» sull'accaduto alla direzione del Santo Stefano.

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