Un ottobre troppo secco ha inaridito i terreni, che ora non riescono più ad assorbire l'acqua. Degrado ambientale, incuria e il disboscamento selvaggio hanno fatto il resto. In Italia 70% dei Comuni a rischioIn Italia è ancora allerta maltempo. Risultano particolarmente interessate all'allarme le regioni nord-occidentali, colpito da una perturbazione atlantica caratterizzata da intense precipitazioni. Il rischio frane e smottamenti nelle regioni del nord ovest ed in Toscana è amplificato dal fatto che nel mese di ottobre in queste zone è caduto oltre il 50 per cento di pioggia in meno con l'inaridimento dei terreni che li ha resi più fragili a successive precipitazioni straordinariamente intense. E' quanto emerge da una analisi della Coldiretti in riferimento al nuovo allarme meteo per l'ondata di maltempo, sulla base delle elaborazioni su dati Isac - Cnr nel mese di ottobre che registrano il forte scostamento della piovosità rispetto al periodo 1970-2000. I forti temporali, soprattutto se si manifestano con precipitazioni intense, rischiano di provocare danni poiché i terreni aridi non riescono ad assorbire l'acqua che cade violentemente e tende ad allontanarsi per scorrimento. Una situazione che aumenta il pericolo di frane e smottamenti in un territorio a rischio. Anche il Piemonte teme frane e alluvioni nelle prossime ore. In questa regione sono 1049 i Comuni a rischio idrogeologico, ovvero l'87% del totale. Peggio della media italiana che si attesta, secondo un recente rapporto stilato dalla Protezione civile e da Legambiente, al 70% dei Comuni. La minaccia è dovuta al degrado ambientale e dei corsi d'acqua, all'abusivismo e al disboscamento selvaggio. In totale sono 5.581 i comuni, di cui 1.700 a rischio frana, 1.285 a rischio di alluvione e 2.596 a rischio sia di frana che di alluvione. Nel 42 per cento dei Comuni non viene svolta regolarmente la manutenzione ordinaria dei corsi d’acqua e delle opere di difesa idraulica. I numeri del dissesto (Legambiente) 68,9% - la quota di comuni (5.581) in aree classificate a potenziale rischio idrogeologico più alto; 7,1% - la parte di superficie nazionale a potenziale rischio idrogeologico più alto; 100% - la quota di comuni a rischio potenziale più alto in Calabria, Umbria e Valle d'Aosta; 11% - la quota di comuni a rischio potenziale più alto in Sardegna; 6,8% - la parte di territorio nazionale interessato da fenomeni franosi; 43 - i miliardi di euro necessari per mettere in sicurezza il territorio italiano (27 al Centro-Nord, 13 al Sud, 3 per gli interventi di recupero delle coste); 10.000 – il numero di vittime, feriti o dispersi in Italia, tra il 1900 e oggi, a causa del dissesto idrogeologico; 350.000 - il numero di senza tetto e sfollati, tra il 1900 e oggi, a causa del dissesto idrogeologico 8 - l'ammontare, in miliardi di euro, dei danni per alluvioni in Italia dal 1998 (anno della tragedia di Sarno) ad oggi; 480mila - i fenomeni franosi verificatisi in Italia.
venerdì 4 novembre 2011
SOS idrogeologico, Italia sempre più a rischio. Le ragioni e i numeri del dissesto
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