lunedì 28 novembre 2011

Le rubano la macchina: la polizia la ritrova ma le fa 29 multe per divieto di sosta

Non è solo in Italia che vigili e assistenti al traffico sono accusati di occuparsi più di preoccuparsi di raccogliere soldi che di affrontare problemi di sicurezza. Michelle Vuckovic, di San Francisco aveva subito il furto della sua auto (una Honda Civic) il 26 settembre scorso. Immediatamente ha fatto denuncia alla polizia. Meno di un’ora dopo, un assistente al traffico ha fatto una contravvenzione per divieto di sosta alla auto della Vuckovic, che a quel punto era già stata inserita nel database della polizia come veicolo rubato. Nonostante polizia e assistenti utilizzano dei computer palmari per effettuare le contravvenzioni, e quindi sarebbero stati in grado di controllare in modo estremamente rapido e semplice se il veicolo era indicato come rubato, la proprietaria si è vista recapitare un totale di 29 multe, senza che nessun agente si preoccupasse di verificare come mai il veicolo era fermo nello stesso posto da così tanto tempo. Ma non solo, quando la donna ha chiamato la polizia, subito dopo aver ricevuto a casa la prima multa, si è trovata di fronte ad agenti cui interessava solamente che pagasse la multa, e non la hanno aiutata a ritrovare la macchina. La Vuckovich ha dovuto recarsi da sola sul luogo dove era stata elevata la contravvenzione (peraltro, a meno di due isolati dalla stazione di polizia). Alla fine, su insistenza della donna, sono intervenuti degli agenti di polizia, ma sembra non abbiano voluto avviare nessuna indagine relativamente al furto.

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