lunedì 26 dicembre 2011

BIMBA DI 2 ANNI PICCHIA UNDICI COMPAGNE D'ASILO

LEICESTER - Ha seminato il panico in un asilo, graffiando e colpendo con violenza ben undici bambini, facendo infuriare così tanto i genitori delle piccole vittime da far chiedere la sua espulsione. Protagonista delle violenze non è però una maestra o un'educatrice, come a volte, purtroppo, accade, ma una bimba di appena due anni, che si è meritata il soprannome di "Chucky", come la bambola assassina di un noto film horror anni '80. La storia è stata raccontata oggi dai tabloid britannici, che hanno pubblicato due foto di una delle vittime della piccola, Katie Ann Guttridge, una bambina di tre anni. Le immagini vedono la bimba con il volto tumefatto, un occhio nero e qualche graffio vicino alla bocca. "Quando ho visto mia figlia non potevo crederci - ha detto al Sun sua madre, Clara Mackow, 28 anni - Katie era ferita come se avesse lottato con una belva feroce. L'abbiamo portata in ospedale, i medici pensavano che avesse uno zigomo fratturato". Ma Katie non è la sola bimba ad essere stata aggredita: dallo scorso settembre, altri dieci sono i piccoli ospiti dell'asilo che hanno subito le violenze di Chucky, la cui violenza incontrollabile è anche assolutamente ingiustificata anche agli occhi delle maestre.

giovedì 22 dicembre 2011

SQUARTA IL CANE IN BAGNO E PUBBLICA LA FOTO CHOC SU FB

Un animale che sembra un cane (ma che potrebbe essere anche una capra o un agnello) brutalmente sgozzato nel bagno di casa. E' la macabra immagine del profilo Facebook di Ahmed, un ragazzo egiziano che vive al Cairo. La fotografia ha fatto il giro del web, e decine di migliaia di persone l'hanno condivisa in pochi minuti scatenando choc e indignazione. E a chi gli ricorda che l'uccisione di un animale è un insulto all'evoluzione, il ragazzo risponde con una risata. Ma c'è chi non crede alla veridicità della fotografia e grida al fake: il liquido che imbratta il pavimento e riempie la pentola accanto ad Ahmed potrebbe infatti non essere sangue. E a quel punto il ragazzino avrebbe soltanto messo in atto uno scherzo ben riuscito, raggiungendo i tanto agognati quindici minuti di popolarità.

SQUARTA IL CANE IN BAGNO E PUBBLICA LA FOTO CHOC SU FB

Un animale che sembra un cane (ma che potrebbe essere anche una capra o un agnello) brutalmente sgozzato nel bagno di casa. E' la macabra immagine del profilo Facebook di Ahmed, un ragazzo egiziano che vive al Cairo. La fotografia ha fatto il giro del web, e decine di migliaia di persone l'hanno condivisa in pochi minuti scatenando choc e indignazione. E a chi gli ricorda che l'uccisione di un animale è un insulto all'evoluzione, il ragazzo risponde con una risata. Ma c'è chi non crede alla veridicità della fotografia e grida al fake: il liquido che imbratta il pavimento e riempie la pentola accanto ad Ahmed potrebbe infatti non essere sangue. E a quel punto il ragazzino avrebbe soltanto messo in atto uno scherzo ben riuscito, raggiungendo i tanto agognati quindici minuti di popolarità.

BIMBO FA ALLARGARE IL CAMINO: "BABBO NATALE NON CI PASSA"

”Caro signor Paxton, sono preoccupato perchè la casa dei miei genitori non ha un comignolo abbastanza grande. Credo che Babbo Natale vi resterebbe incastrato. La prego di aiutarmi. Cari saluti, Leo Park”. Questa la lettera di Leo, 6 anni, scritta a Jeremy Paxton, costruttore della casa. L'imprenditore non se l'è sentita di rifiutare e così per abbattere il vecchio comignolo e costruire quello nuovo, Paxton ha perfino assunto un matematico per essere sicuro che il lavoro fosse eseguito nel migliore dei modi, tenendo conto della larghezza dell’entrata e di quella del condotto che posta al camino in casa. Per sistemare il comignolo al suo posto c’è stata una vera e propria mobilitazione, con tanto di gru, imbracatura e argano. L'imprenditore dal cuore grande ha infine assunto un finto Babbo Natale con il vesito imbottito che ha ”provato” il comignolo trovandolo sicuramente adatto al vero Babbo Natale. Ha detto il costruttore a lavori ultimati: ”Sono molto felice perchè non solo Babbo Natale entrerà agevolmente nel comignolo, ma anche perchè il piccolo Leo mi ha detto che questo è il più bel giorno della sua vita, il che ha reso il nostro lavoro un’opera buona, in pieno spirito natalizio”.

mercoledì 21 dicembre 2011

INGERISCE COCA PER EVITARE L'ARRESTO: MUORE DI OVERDOSE

NORTH CHARLESTON - La polizia statunitense aveva arrestato due fratelli, Deangelo e Wayne Mitchell, perchè sospettati di detenzione e spaccio di stupefacenti. Mentre gli agenti stanno controllando l'auto dei due, questi confabulano dentro la macchina della polizia, disperati per l'arresto. Ad un tratto, il più grande dei due, Deangelo, prende una busta di cocaina che aveva nelle mutande e la dà a Wayne chiedendo di ingerirla per evitare la galera a entrambi. Dopo qualche ora il giovane è morto per overdose, a causa dell'aperura della busta all'interno del suo stomaco. Un tragico epilogo, quasi da film se si pensa alle ultime frasi pronunciate dal fratello maggiore nel video: «Ti voglio bene».

MACERATA, DISABILE MORTA DI FREDDO NEL CORTILE DELL'OSPEDALE

MACERATA - Il freddo pungente, con temperature vicine allo zero termico, un malore, o forse una combinazione dei due fattori potrebbero essere all'origine della morte di Giuseppina Luzzi, 54 anni, una disabile di origine umbra ospite dell'Istituto di riabilitazione Santo Stefano di Potenza Picena (Macerata), trovata morta ieri mattina all'alba nel cortile della struttura, la carrozzina accanto al corpo riverso al suolo, non lontano da uno degli scivoli dell'edificio. «Un tragico incidente» secondo il Santo Stefano, istituto per cerebrolesi gravi acquisito nel 2007 dalla Kos spa del Gruppo Cir, anche se sarà l'autopsia, disposta dalla procura di Macerata ed eseguita oggi dal medico legale Antonio Tombolini, a chiarire la dinamica del decesso, e se la donna avrebbe potuto essere salvata. Nessun segno di violenza sul corpo di Giuseppina, escluse le ecchimosi compatibili con la caduta dalla carrozzina, un abbigliamento insolito per un'uscita notturna: jeans e maglietta a maniche corte, come se la donna, nata a Spoleto e ospite del Santo Stefano dagli anni '70, fosse uscita solo per qualche attimo. A cena era regolarmente al suo posto, poi nessuno l'ha più vista, o cercata. E anche questo sarà oggetto di accertamenti. La Luzzi era una dei 450 ospiti del Santo Stefano (otto strutture di degenza e 13 centri ambulatoriali nelle Marche, altre quattro strutture fra Lombardia, Trentino ed Emilia Romagna). Come molti di loro, spiega Simona Lombardi, dell'ufficio marketing, «era perfettamente in grado di muoversi da sola dentro e fuori l'istituto, che non è un luogo chiuso, con la carrozzina e gli altri ausili per disabili. Poteva spostarsi senza necessità di assistenza». Nessuno si è preoccupato non vedendola rientrare per la notte, e quando il personale, alle 6:30 di ieri, ha rinvenuto il cadavere, verosimilmente era morta da ore. «Un grave lutto anche per noi, era qui da tanti anni» dice la Lombardi, che assicura «la massima collaborazione del Santo Stefano con gli inquirenti». La Kos non ha nominato un proprio consulente per l'esame autoptico, ed è possibile che il dottor Tombolini attenda i risultati degli esami tossicologici prima di pronunciarsi. Nel frattempo, il dirigente del Servizio Salute della Regione Marche Carmine Ruta ha sollecitato una relazione «urgente e circostanziata» sull'accaduto alla direzione del Santo Stefano.

NEONATO CON DUE TESTE: È SANO E BEVE IL LATTE

È nato con due teste, ma è assolutamente sano, tanto che entrambe le boccucce si attaccano al seno della madre per la consueta poppata. Il piccolo ha visto la luce lunedì notte ad Anajas, nello stato brasiliano di Para, e pesa 4 chili e mezzo. Una vera e propria sorpresa per la madre, una donna di 25 anni che vive in una zona rurale del paese e non aveva mai effettuato un'ecografia durante i nove mesi di gravidanza: solo pochi minuti del parto i medici le hanno annunciato l'anomalia. A causa delle due teste non è stato possibile effettuare un parto naturale, rischioso sia per la madre sia per il bambino, e si è qyindi proceduto con il cesareo. Il piccolo, secondo quanto hanno riferito la direttrice dell'ospedale, Claudionor Assis de Vasconcelos, è del tutto sano, e nonostante le due teste ha un'unico cuore e così per tutti gli altri organi. La madre, che ha altri tre bambini, non ha mostrato disappunto, ma solo la voglia di tornare a casa col nuovo arrivato, non prima di un controllo specialistico. Il caso del suo bambino è il secondo registrato in Brasile: una 27enne diede alla luce un piccolo con due teste che però non è sopravvissuto che poche ore a causa di una mancanza di ossigeno.